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Il correttivo al nuovo Codice Appalti apporta una modifica significativa alla soglia per l’obbligatorietà del Building Information Modeling (BIM).
La nuova norma alza il limite minimo per l’adozione del BIM nei progetti pubblici da 1 milione a 2 milioni di euro. Questa scelta mira a garantire una transizione più graduale, favorendo le piccole amministrazioni e le imprese meno strutturate.

 

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Impatti sul settore delle imprese e delle amministrazioni

L’innalzamento della soglia avrà effetti importanti sulle dinamiche del settore. Le piccole e medie imprese avranno più tempo per adattarsi al BIM, mentre le aziende già dotate di competenze digitali potranno trarre vantaggio competitivo. Anche le amministrazioni locali, spesso limitate da risorse ridotte, beneficeranno di maggiore flessibilità. Tuttavia, questa modifica potrebbe rallentare la digitalizzazione complessiva del settore pubblico se non accompagnata da strumenti di supporto adeguati.

Effetti sul mercato e sull’innovazione

Nel breve termine, la nuova soglia potrebbe ridurre il numero di progetti pubblici gestiti con il BIM, ma non bloccherà l’innovazione. Le imprese continueranno a investire per restare competitive, soprattutto in ambiti strategici come infrastrutture complesse ed edilizia sostenibile. Tuttavia, il rischio di accentuare le disparità territoriali e settoriali rimane alto, con le aree meno sviluppate che potrebbero faticare a colmare il divario tecnologico.

Per evitare ritardi nell’adozione del BIM, sarà fondamentale introdurre incentivi economici, programmi di formazione e linee guida operative chiare. Questi strumenti potranno promuovere una transizione digitale più uniforme, riducendo le disparità e favorendo la competitività del settore. La combinazione di flessibilità e innovazione sarà essenziale per modernizzare il settore pubblico e privato in maniera inclusiva e sostenibile.

 

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"Correttivo al nuovo Codice Appalti: nuova soglia per il BIM"